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40 anni insieme a Lady Oscar

Un signore che si chiamava William Shakespeare ha detto una volta che noi siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni. Un altro signore che si chiamava Tiziano Terzani ha detto che noi siamo anche le storie che abbiamo amato e  che ci hanno appassionato. Un altro signore che si chiama Daniel Pennac (mi pare sia lui) dice che raccontiamo storie perché sappiamo di essere mortali e vogliamo almeno nelle storie avvicinarci all’immortalità.
E certe storie sono immortali e restano nel nostro cuore per sempre, parte di noi.
I giorni, i mesi e gli anni passano su ciascuno di noi senza lasciarci dentro molto, ma ci sono momenti che restano nel nostro cuore per sempre, momenti e incontri destinati a durare: pochi, ma ci sono.
Mi occupo di storie da una vita, sono una otaku e una nerd, e fiera di esserlo, ho letto e visto tante di queste storie, raccontate in vari modi. Molte sono gradevoli, simpatiche, appassionanti, divertenti, struggenti, ma poche, pochissime sono quelle che ti restano dentro. 
Una storia ti resta dentro quando a distanza di mesi, di anni, continua a ricordarla come emblematica, quando influenza la tua vita ispirandoti e facendoti fare delle scelte valide, quando a rivederla e rileggerla dopo tanto tempo ti ritrovi a casa: ecco, è quello che è successo a me con Lady Oscar.
Tutto iniziò con questo articolo comparso su La Stampa del 28 febbraio 1982.

Io all’epoca avevo 13 anni e mezzo, frequentavo la terza media, ero una fan accanita di Candy Candy e avevo comunque seguito tante serie di cartoni animati giapponesi, e ho continuato a farlo, visto che ancora oggi mi definisco una otaku. Ma quella protagonista bionda e meravigliosa, quella storia, quella sigla, quell’insieme unico mi colpirono, si insinuarono dentro di me, influenzando interessi, letture, studi, viaggi, creatività e tutto il resto, fino ad oggi.
Siamo le storie che leggiamo e abbiamo amato, e ogni generazione ha i suoi eroi e il suo immaginario, ma Lady Oscar è entrata nelle nostre vite e ci è rimasta, con una trama controcorrente, coraggiosa, adulta, che a qualunque età ci prende per mano e ci tocca il cuore. Lasciamo poi stare il discorso del finale, io non sono propensa a piagnistei e simili, ma la morte di André e quella successiva e inevitabile di Oscar mi straziano ancora adesso il cuore. Così come, pur amando tante storie, non ho mai visto un amore grande come il loro, e pazienza se qualcuno dirà che sono settoriale.
Certo, in quarant’anni le cose cambiano e anche tanto, ma oggi sono felice di essere ancora la ragazzina che si appassionò a questa meravigliosa serie e personaggio, rimasti con me sempre, perché oggi ho la casa piena di materiale in tema, oggi scrivo saggi, articoli e fanfiction su Oscar, oggi questa è per me la storia di tutte le storie.
Grazie, Lady Oscar, per tutto quello che mi ha dato in questi quattro decenni e che mi darai ancora, grazie per ogni sorriso fatto e ogni lacrima versata per te e André, grazie per aver riempito la mia vita con la tua forza, con il tuo coraggio, con la tua passione, con la tua vita.
Ci appassioniamo ad altre storie perché non ci può bastare la nostra vita, e allora restiamo per sempre avvolti in queste atmosfere: io sarò sempre la ragazzina che ha pianto per Oscar e André e che da quarant’anni immagina per loro un altro finale, sarò per sempre la persona che da allora è appassionata di Storia di Francia, sarò per sempre la persona che parte da questa storia per trovare sempre qualcosa da dire.
E non è un caso, soprattutto in un momento difficile come quello attuale, che io stia riprendendo ispirazione da Oscar, per la Guida che sto scrivendo, per le fanfiction, per le grafiche, per il progetto della casa editrice, per questo sito e per mille altre cose. Da lei e con lei possono venire nuovi inizi.
Pant, pant, quante cose da dire.
Ecco un po’ di tributi e articoli:
All things La cultura del fantastico Vita da bibliofila  Vita da geek Vita da scrittrice
Gothic Network Liberi di scrivere Satyrnet
Brochure commemorativa Brochure con altra cover Portfolio grafiche.

2 Comments

  • Serena

    Un giorno ho dovuto intervistare un regista teatrale riguardo a un altro dei miei amori, Oscar Wilde (un nome una garanzia, verrebbe da dire!). Gli ho chiesto perchè avesse scelto proprio Wilde per un suo grande progetto e mi ha detto: Oscar “ti parla” a seconda dell’età che hai quando lo leggi per la prima volta. Ad ogni età in cui lo affronti ti sa dare spunti, ti fa riflettere, ti appassiona e ti fa gioire e soffrire, ti dà anche la forza per affrontare alcune avversità col suo esempio. Ecco, Lady Oscar è questo per me, per tutti noi che l’amiamo. Sto “lavorando ai fianchi” un amico quasi sessantenne per convincerlo a guardare la serie per la prima volta, spero di riuscirci perchè mi interessa molto un punto di vista estremamente diverso da noi che l’abbiamo vista per la prima volta da ragazzine: uomo, di mezza età e per giunta ex militare.

    • ladyoscar40anni

      Lady Oscar è davvero una storia eterna, sono una otaku da anni e adoro manga ed anime, ma non ne ho mai trovato uno così coinvolgente, forse solo Harlock e i film di Miyazaki e Takahata sono paragonabili. Beh auguri per il tuo amico, credo che sia un’opera e una storia che può dire molto anche ai non addetti ai lavori. Farò quanto prima un post su questo argomento.

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