Libri,  Maria Antonietta

La biblioteca di Oscar: Il diario segreto di Maria Antonietta

Come in tanti abbiamo ribadito varie volte, l’ultima volta per quello che mi riguarda nelle live di ieri, la grandezza della sensei Ikeda e dello staff dell’anime della nostra Oscar è stata quella di mescolare realtà e fantasia in maniera perfetta, in modo da creare un personaggio romanzato reale come pochi e di non intaccare la veridicità degli eventi.
Un dono che non tutti hanno, e ci pensavo mentre leggevo Il diario segreto di Maria Antonietta di Carolly Erickson, discreta biografa in altre sedi di vari personaggi, anche la nostra regina, anche se ho preferito i libri che ha scritto su Vittoria e Caterina di Russia.
Non è la prima volta che si tenta un’operazione del genere, l’hanno fatto autrici come Victoria Holt e Juliet Grey per quello che riguarda Maria Antonietta, ma con risultati migliori, su cui tornerò in futuro: Carolly Erickson immagina in questo romanzo l’ultima regina di Francia rinchiusa alla Conciergerie che riprende in mano il diario che ha tenuto in barba a tutto e tutti, e rivive all’indietro la sua storia. Una storia che mescola eventi reali, ma con gravi mancanze, non c’è lo Scandalo della Collana per esempio e compare appena Madame de Polignac, con cose inventate, e qui ci sono varie inesattezze. Ad un certo punto Maria Antonietta parte per fare un giro turistico in Svezia con Fersen, che arriva molto dopo rispetto a quando era arrivato nella realtà: una cosa impossibile, perché all’epoca non si poteva viaggiare con la facilità di oggi e i sovrani in particolare erano stanziali. Per lo stesso motivo è inventata la visita di Maria Carolina da Napoli a Versailles.
Alla sovrana, sono affiancati alcuni personaggi immaginari, come Sophie, una fedele cameriera che poi sparisce, Eric, una specie di André di cui lei è innamorata fin da ragazzina e che la serve fedelmente cadendo eroicamente quando il palazzo di Versailles viene assaltato nell’ottobre del 1789, e Amélie, la moglie di Eric, una ragazza del popolo che diventerà una feroce rivoluzionaria perseguitando per odio Maria Antonietta con episodi ridicoli, come quando le raccolta il linciaggio di madame de Lamballe.
Per carità, non è scritto male, ma onestamente meglio la sensei Ikeda tutta la vita che non questo pastrocchio pseudoromanzesco che di realistico ha ben poco.

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