Anime

43 anni con l’anime di Oscar

43 anni fa andava in onda per la prima volta in Giappone, sul canale Nippon TV, l’adattamento anime di Versailles no Bara, prodotto dalla TMS e con uno staff d’eccezione.
L’anime arrivava dopo vari tentennamenti della sensei Ikeda, che aveva aspettato parecchio tempo a concedere i diritti, tanto che nel frattempo era venuto fuori La Stella della Senna, che noi conosciamo come Il tulipano nero. Per una serie di giochi del destino, ed è incredibile pensarlo oggi, fu un flop, perché all’inizio non piacque il piglio dato da Tadao Nagahama che strizzava l’occhio a Dumas, e in seguito i cambiamenti di trama di Osamu Dezaki.
Tant’è che la serie fu accorciata in corso d’opera da 52 episodi a 40, ed è un peccato, perché se certe serie come l’inossidabile Candy Candy sono davvero troppo lunghe, 12 episodi in più Oscar se li meritava tutti, anche se devo dire che è perfetta anche così, lo sto rivedendo per la quarta volta in un anno e non stanca.
Solo nel 1986, dopo che Oscar anime aveva trionfato in Italia, Paesi arabi e Francia, dove era in corso di trasmissione, in Giappone finalmente lo riscoprirono sull’onda del successo de I cavalieri dello zodiaco (oggi splendido da vedere dal punto di vista visivo, ma ormai superato come storia) e da allora è parte integrante anche lì di un successo senza tempo.
Io 43 anni fa frequentavo la prima media, seguivo Capitan Harlock, e ancora non sapevo di quest’opera che ha cambiato davvero la mia vita, e continua a influenzarla. Forse è un po’ una malattia come mi sono sentita dire, ma va bene lo stesso.
Auguri Oscar anime!

2 Comments

  • Serena

    Il tulipano nero lo guardavo con piacere, da ragazzina, ma adesso non ci perderei più neanche il tempo di un episodio. Tulipano e Oscar, vetro e diamante.

    • ladyoscar40anni

      Stesso mio discorso, all’epoca non mi dispiacque, grazie anche al fatto che Simone era doppiata da Cinzia de Carolis, ma l’ho rivisto a distanza di anni e non regge proprio. Candy regge ancora, anche se a tratti è troppo prolisso, ma è una storia comunque meno possente di quella di Oscar, Il tulipano nero ha troppi difetti e approssimazioni, pur avendo alcune buone idee. Prima o poi scriverò un cross over, e dovrò cambiare alcune cose.

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