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Oscar c’entra con Goldrake…

46 anni fa arrivava su Rai 2 il primo episodio di un cartone animato giapponese destinato davvero a cambiare l’immaginario: Atlas Ufo Robot Goldrake, purtroppo da tempo non più trasmesso sulle nostre reti, segnò una svolta definitiva nell’intrattenimento e nella fruizione delle storie dell’immaginario.
Grazie a Goldrake, arrivarono poi tutte le altre serie animate, compresa la nostra Oscar, grazie a Goldrake oggi gli otaku sono una presenza costante anche a queste latitudini.


I punti di contatto tra Oscar e Goldrake ci sono e giova sempre ripeterli: il grande Shingo Araki, con Michi Himeno, lavorò ad entrambe le serie e gli episodi del robottone con dietro la sua mano, anzi la loro mano sono ancora oggi qualcosa di veramente bello, nonché tragico. Diciamo che con il senno di poi le morti di Najda, Rubina, Kane e Shira/Kirita furono una specie di prova generale delle dipartite di Oscar e André.

Esiste un fumetto su Goldrake in Giappone dove appare un militare alleato con i nemici dell’eroe che ha le stesse fattezze di Oscar: anche lui finirà male ma l’omaggio è evidente e notevole.

Il doppiaggio italiano vede in campo diverse voci impegnate in entrambi gli anime: Rosalinda Galli è sia Venusia che Madame de Noailles, Oliviero Dinelli è stato Rigel nel ridoppiaggio di inizio Millennio e Bernard e Nicholas, Giorgio Locuratolo è Alcor ma anche Maximilien de Robespierre, Daniela Caroli è la giovane assistente del professore dell’episodio L’occhio spaziale e Rosalie, Massimo Rossi era un tecnico della base del dottor Procton ed ovviamente anche André.
E poi ci sono i pezzi da Novanta: Laura Boccanera era nella vecchia edizione la bambina de Il disco di ghiaccio, Midori in Un segreto dalla preistoria e Rubina in Rivoluzione nello spazio, mentre è stata poi Najda nel ridoppiaggio e Maria Antonietta in Oscar. La grandissima Cinzia de Carolis, Oscar per sempre, è stata invece Mineo nel ridoppiaggio di inizio Millennio. E ovviamente. Romano Malaspina era Actarus ed è il padre della nostra beniamina e io non l’avevo nemmeno riconosciuto lì per lì.

Ecco invece un collage grafico che ho fatto io in onore sia di Goldrake che di Oscar per una mostra presso il Mufant qui di Torino. Ma scrivere un cross over la vedrei un po’ dura…

Oggi sono anche cinquant’anni dalla prima trasmissione in Giappone di Getta Robot, che arrivò in Italia nel 1980, con Romano Malaspina, Actarus e il conte e generale de Jarjayes, come Ryo, Laura Boccanera, Najda, Rubina e Maria Antonietta, come Midori e il fascinosissimo e fighissimo Ayato, che prima era Massimo Rossi, André, e poi Luciano Roffi, il conte di Fersen.
49 anni fa andava in onda per la prima volta in Giappone Ra Seine no Hoshi, La Stella della Senna, giunto poi in Italia come Il tulipano nero, nato in patria per sfruttare il successo del manga di Versailles no Bara e importato da noi sull’onda del successo dell’anime, con sempre Cinzia de Carolis a doppiare la protagonista. Tra l’altro, è in corso una diatriba on line, ma ne parlerò un’altra volta.


E comunque, tutto cominciò grazie a Goldrake ed eccoci ancora qui dopo 46 anni, con questa passione che è cresciuta con noi… meraviglioso.

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