Oscar, Harry Potter e altre passioni
Il fantasy è l’altra mia grande passione oltre a Lady Oscar e in questo periodo ho seguito con molta attenzione il dibattito che è emerso intorno alle dichiarazioni davvero poco simpatiche dell’attrice Miriam Margolyes, che ha dato degli immaturi ai fan adulti di Harry Potter. A questo proposito ho trovato questo bell’articolo con cui mi trovo d’accordo.
La saga di Harry Potter è arrivata nella mia vita che avevo quasi vent’anni in più rispetto a quando mi ero appassionata ad Oscar e l’ho apprezzata tantissimo, inserendola tra quelle storie uniche a cui è sempre bello tornare. Certo, Oscar è stata per me molto più formativa e seminale, ma per ovvi motivi generazionali.
Personalmente, ritengo che queste storie dell’immaginario, e ogni generazione ha le sue fondanti, siano state e siano fondamentali per la costruzione di quello che siamo e che diventiamo: al di là dell’aspetto consolatorio e d’evasione, di cui si parla nell’articolo che ho citato sopra, ci sono altre questioni importanti. Lady Oscar mi è stata di aiuto in tanti momenti difficili, a cominciare dalla mia adolescenza non certo felice e ha contribuito a stimolare la mia creatività, a darmi degli spunti e degli interessi da approfondire. In tempi più recenti mi ha portata ad aprire nuovi spazi alla mia vita e alla mia professionalità, permettendomi di ripartire dopo un momento di totale buio con nuove soddisfazioni.
A quanto ho capito, per molti Harry Potter ha svolto e svolge la stessa funzione. Due storie esemplari come Oscar ed Harry parlano di affetti, di lotte per la giustizia e la libertà, di amicizia, di amore, di legami familiari, archetipi eterni e sempre validi a qualsiasi età, di cui c’è un gran bisogno di questi tempi.
Giusto oggi leggevo questo articolo in francese su Oscar, definito un inno alle donne indipendenti e all’amore eterno: scusate se è poco, sono due cose di cui abbiamo un gran bisogno e che non si escludono a vicenda.
George R. R. Martin ha detto questo sul fantasy: C’è qualcosa di antico e vero nel fantasy, qualcosa che si rivolge al nostro io più profondo, al bambino che sogna di poter tornare, un giorno, a cacciare nelle foreste immerse nella notte, accendendo un fuoco dentro caverne nelle colline, di trovare un amore che possa durare per sempre da qualche parte a sud di oz e a nord di Shangri-La.
Ecco perché è bello sognare di avere amici come Harry, Ron e Hermione o un amore assoluto come quello tra André ed Oscar, ecco perché ci esaltiamo quando la Rosa di Versailles dirige il suo ultimo attacco contro la Bastiglia o quando Harry affronta Voldemort: perché abbiamo bisogno di modelli, di storie, di leggende, perché siamo le storie che amiamo, perché siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni.
Deridere chi da adulto continua a coltivare il suo fanciullino interiore, come diceva Pascoli, è davvero stupido, anche perché abbiamo bisogno di storie perché solo quella nostra vita non ci basta. Guardare storto chi prende spunto dalle sue passioni giovanili per il lavoro e simili è altrettanto stupido.
Ci sono tante cose che rimpiango della mia vita e tante che avrei voluto che fossero andate in maniera diversa. Ma sono felice di aver incontrato sulla mia strada personaggi come Oscar, come Harry Potter e altri ancora, perché davvero mi hanno dato molto, materialmente e spiritualmente. E non sono solo eroi di storielle per adulti che non vogliono crescere.