E così queste due splendide settimane di Una Rosa a Torino sono giunte alla fine, intense e splendide, con tante belle cose e ricordi che vivranno per sempre insieme a me.
Oggi ho già iniziato con Antonella a smantellare delle cose, domani mattina ritirerò i miei pannelli e i due quadri che ho acquistato, poi questa non è una fine ma un inizio di nuove avventure in tema Oscar anche con la BM. Certo, la tristezza è d’obbligo, ma è stato davvero un evento unico.
E sono doverosi i ringraziamenti.
Grazie alla mitica Antonella Bovino, che si è rivelata un’amica e collaboratrice preziosa, l’ho conosciuta per caso ma sono proprio spesso i rapporti nati per caso che danno i risultati migliori. Vivremo insieme ancora tante avventure, ne sono certa.
Grazie a Fabiana Macaluso, l’altra mente dietro a questa mostra, per il suo aiuto e per la considerazione che ha avuto per me. Sentirmi definire una scrittrice finalmente è un qualcosa che mi dà un’emozione unica.
Grazie alla BM srl per aver creduto in questo mio progetto.
Grazie all’hotel Adalesia per aver ospitato la mostra e alle ragazze alla reception in particolare per tutte le volte che le ho sgonfiate per andare in bagno.
Grazie a Mister Rubin e ai suoi interventi su Second Life e alla presentazione che ha fatto di un progetto a cui ho collaborato anch’io su Oscar.
Grazie ai grandi, unici, soli Giocolieri delle Stelle e alle splendide giornate che abbiamo passato insieme, un 14 luglio davvero unico.
Grazie a tutti i visitatori e visitatrici che sono passati in mostra, lasciandoci messaggi pieni di affetto e commozione.
Grazie a chi ha comprato i miei libri, bello quando vedi una passione riflessa negli occhi degli altri.
Grazie a tutti gli artisti che hanno partecipato alla mostra, con opere bellissime.
Grazie a tutti gli artisti che hanno fatto performance, persone meravigliose con cui è stato bello confrontarsi.
Grazie ai giornalisti che hanno dedicato spazio alla mostra, in particolare a Stefano Priarone de La Stampa e a Edoardo Arpaia di Sguardi suTorino.
E ultimi ma non meno importanti, grazie a Riyoko Ikeda, a Osamu Dezaki, a Shingo Araki, a Michi Himeno, a Kouji Magaino, a tutti i loro collaboratori in Giappone, ai Cavalieri del Re, a Cinzia de Carolis, Massimo Rossi e a chi ha lavorato all’edizione di Oscar in Italia: tra tutti, avete costruito un capolavoro che mi ha ispirata per tutta la vita e mi ha permesso oggi di vivere questi momenti unici.
E ovviamente la storia non finisce qui. Il prossimo anno tornerà Una rosa a Torino e io in mezzo avrò tante cose da fare su Oscar…