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Un libro anche su Oscar

Mi è arrivata la segnalazione di un nuovo saggio sui manga dove si parla anche della Rosa di Versailles, Il cammino dei ciliegi, di Beatrice Lorenzi, influencer decisamente molto più giovane della sottoscritta, esperta di cultura pop dopo una laurea al DAMS, attiva su Instagram, Facebook e Youtube.
Il libro in questione riguarda le donne dei manga e degli anime, argomento vastissimo e di grande interesse, con cui anch’io mi sono cimentata e mi cimenterò. Però, dopo aver dato un’occhiata non tanto veloce ho deciso di non comprare per ora il suddetto libro. 184 pagine per 16 euro non sono un buon rapporto tra prodotto proposto e prezzo, è vero che ci sono delle belle immagini a colori, ma già viste, ma il testo è scritto molto in grande.
Inoltre, la parte su Oscar è sbrigativa, dice cose note ai più e altre discutibili, come l’annosa questione di Oscar icona queer, con cui io non sono per niente d’accordo, anche se è interessante il parallelo che fa tra lei e Jeanne, la protagonista di Innocent.
Senz’altro, Il camino dei ciliegi è un libro di introduzione ad un argomento importantissimo, per cui è interessante per neofiti di qualsiasi età, dal giovanissimo che si avvicina a manga ed anime all’adulto, genitore o magari nonno, che vuole sapere di più su questi personaggi che tanto appassionano figli e nipoti. Se si conosce già l’argomento no. Non voglio certo demolire l’autrice, alla quale va tutta la mia simpatia e stima, io non sono certo come certe soi-disant esperte, che sostengono di aver scritto solo loro saggi su Lady Oscar e di avere il diritto di poterne parlare perché gli altri copiano solo in maniera fraudolenta, e che in fiera manco ti salutano a momenti. Solo, ritengo giusto dire questo, seguirò comunque Beatrice Lorenzi sui social perché reputo interessante quello che fa e penso che Il cammino dei ciliegi possa essere l’inizio appunto di un cammino che la può portare anche a proporre altro a noi otaku e nerd.

Devo fare un importante ERRATA CORRIGE. Beatrice Lorenzi ha risposto ad un mio commento sulla brevità del libro, dicendo che lei aveva scritto un volume lungo almeno il doppio e che ha dovuto accorciarlo perché le richieste dell’editore erano di fare un libro non spesso. Una cosa che spiace davvero, perché l’argomento meritava di più. Speriamo allora in un’edizione riveduta e ampliata.

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