Oscar vs Barbie

Una delle icone più celebri non solo del giocattolo ha compiuto 65 anni: sto parlando della bambola Barbie, nata per proporre nuove prospettive alle bambine negli anni del boom economico e poi duramente criticata dalle femministe perché rappresenterebbe un modello troppo consumistico e di ragazza oggetto. Io credo che nella vita ci voglia anche un po’ di leggerezza e di voglia d’evasione.

Io ci ho giocato da bambina e da grande l’ho riscoperta come oggetto da collezione, prendendone alcune legate alle mie passioni, all’interno della mia passione per le bambole. Tra l’altro, all’epoca di Oscar c’erano delle antenate di Barbie, bambole manichino per fare da modelli per abiti poi da realizzare in scala più grandi, senza dimenticare alcune bambole di età romana.

In occasione del sessantacinquesimo compleanno di Barbie, uno dei dirigenti della Mattel ha messo in essere il progetto il Dream Gap Project, per invitare le bambine a seguire i propri sogni e a realizzarsi con vari lavori.

Il mio modello di eroina assoluta è stato Oscar: Barbie è divertente e simpatica, ma Oscar trasmette pura passione, è un modello di vita e di etica, è una donna attiva, coraggiosa, ma anche sensibile ed emotiva: ho incontrato tante protagoniste di storie, prima e dopo Oscar, da Pippi Calzelunghe e Jo March in poi, ma non c’è confronto.
Del resto, Barbie propone una vita edonistica, piacevole ma alla fine senza molto costrutto, Oscar propone una vita travolgente, con avventura, intrigo, impegno… e amore. E senza offesa, ma André è molto meglio di Ken… scusate, ma dovevo dirlo… senza sminuire Barbie, che apprezzo e colleziono.