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10 motivi per vedere o rivedere Lady Oscar

A partire da lunedì 6 settembre c’è di nuovo Lady Oscar su Italia 1, in alternativa la si può guardare su Sky, su NowTV, su Telegram, su altre piattaforme di anime, oltre che in DVD.
Ma perché vederlo o rivederlo? Ecco dieci motivi per gustarsi o rigustarsi 40 episodi di quello che è considerato ancora oggi uno dei migliori anime di sempre.
1. L’epoca storica in cui è ambientato, ricostruita in maniera accurata, interessante, appassionante e mai retorica, non solo uno sfondo per vicende romanzesche ma un qualcosa che colpisce.

2. Non è una storia politicamente corretta, parla di morte, passioni non sempre lecite, pulsioni condannabili ma presenti: non ha paura di mostrare violenza familiare, suicidi, alcolismo, omicidi, sesso anche se molto soft e pure un gesto  scorretto, ma comprensibile e funzionale alla trama, di passione sconvolgente e devastante che ha creato qualche problemino alle represse del politcallly correct.

3. Il personaggio di Oscar è l’eroina per antonomasia, bella, tosta, combattente, fuori dalle righe, a tratti anche scomoda e fredda, generosa, tutta d’un pezzo, ed ha aperto la strada a tanti altri personaggi, da Clarice Sterling a Xena, da Scully a Arya Stark, da Brienne a Buffy.

4. Si condannano stereotipi e ruoli di genere senza cadere nel retorico o nell’assurdo tanto caro all’oggi.

5. La colonna sonora è a dir poco meravigliosa, Koji Magaino è un grande, tra suggestioni da musica da grande schermo e ripresa di brani classici ricercati tra musiche insolite, tutte da scoprire. E se in più c’è la sigla dei Cavalieri del Re si è in paradiso.

6. Shingo Araki e Michi Himeno danno il meglio di loro stessi come disegnatori: per carità, I cavalieri dello zodiaco è bellissimo, ma Lady Oscar ha una marcia in più.

7. Il doppiaggio italiano è eccezionale: l’adattamento non è perfetto al cento per cento, ma alcune scene ne giovano comunque, le voci di tutti, a cominciare da Cinzia de Carolis e Massimo Rossi nei ruoli dei protagonisti sono davvero uniche.

8. Sbavate dietro a Jon Snow, Christian Grey e Jamie Fraser? André è molto meglio, il prototipo di uomo ideale per antonomasia, tanto da chiedersi come faccia Oscar a non considerarlo. Ah, il badola Fersen si fa dei numeri con lei da rotolare, delle gaffe epiche.

9. La storia d’amore tra Oscar e André è LA STORIA D’AMORE per antonomasia, struggente, indimenticabile, splendida, sensuale.  Ma preparate i fazzoletti, servono.

10. Le regie di Tadao Nagahama dei primi 18 episodi e di Osamu Dezaki dal 19 in poi sono validissime entrambe, si inizia come una storia di cappa e spada alla Dumas e poi si vira in tragedia senza sconti, senza cali di tensione.

E poi ognuno aggiunga il suo motivo.