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In difesa di André Grandier

Sono da sempre femminista ma sono sconcertata dall’isteria del politically correct, che vuole distruggere diversità e pulsioni in nome di una correttezza soffocante e poco reale.
Tra le vittime del politically correct c’è anche Lady Oscar e in particolare il personaggio di André Grandier: in Argentina le femministe l’hanno definito uno stupratore, in alcuni forum italiani è chiamato zerbino, stalker, ossessivo e colui che commette un’ignobile aggressione e un intollerabile abuso.
Sono femminista e decisamente cinica, gli anni non aiutano, ma non esito a dire che ancora oggi per me André rappresenta il prototipo dell’uomo ideale e l’incarnazione dell’amore assoluto, ed è per questo che la sua morte resta la più dolorosa di sempre dell’immaginario.

E’ un attendente, cioè come dice Stefano Piffer nel suo irresistibile video, un servo, e il suo ruolo all’epoca era quello, seguire sempre il suo padrone (padrona in questo caso), servirlo da capo a piedi e stare in silenzio. Un attendente, evoluzione dello scudiero  medievale e figura presente anche tra samurai e loro sottoposti, doveva fare quello punto e basta, inutile dare del servo quindi al povero André.
Essere uno zerbino, una brutta parola, vuol dire soltanto che è un personaggio generoso, pronto ad anteporre la persona amata a lui: per secoli questa cosa è stata chiesta a noi donne, ben venga un uomo che fa questo, senza comunque farlo pesare a nessuno. Riyoko Ikeda ha detto che come femminista lei richiede che un uomo come André sia l’ideale per una donna in carriera come Oscar, alla faccia di chi parla di sessismo verso di lei.

Stalker.. andiamo, stalkerizzare è un’altra cosa, lui segue sempre Oscar, per dovere anche ma per suo piacere e tranne che in un’occasione lo fa senza farglielo pesare, anzi cercando sempre di  proteggerla, salvandola più di una volta.
Ossessivo… nell’anime no, nel manga c’è un tentativo di avvelenamento da parte sua, per disperazione, subito bloccato e nuovo motivo per cui lui si flagellerà fino alla fine.
Riguardo all’André aggressore e abusante, la conclusione dell’episodio 28 è scioccante e torbida, ma alla fine il suo è un atto di disperazione, che arriva dopo un comportamento esasperante da parte di Oscar: nessuno merita aggressioni a sfondo sessuale e molestie, ma lei lo congeda con poco tatto, gli urla addosso, lo schiaffeggia e lo afferra per il bavero e lui non è fatto di legno.
Non cancelliamo la bellezza del sognare e del desiderare la persona amata sotto una coperta di cavolate repressive e una nuova censura. André rappresenta l’amore eterno e incondizionato, continuiamo a crederci almeno nel mondo della fantasia.