The Oscar effect
Se si bazzica nel mondo nerd si è sentito senz’altro parlare dello Scully effect, dal personaggio di Dana Scully di The X-Files, cioè dell’influenza che ha avuto la rossa agente dell’FBI e nell’immaginario, ispirando figure analoghe di donne forti (penso a Xena, a Buffy e non solo) sia le proprie fan a intraprendere nuovi percorsi di lavoro e di studio.
Tutto vero, e tutto molto interessante, certo, io amo molto Scully e concordo su questa visione del mondo, ma non è l’unica eroina ad avere avuto questo impatto sul fandom e sul mondo della cultura: Oscar l’ha preceduta ed è stata ancora più d’impatto.
Con il suo manga, la sensei Ikeda ha dimostrato che una donna poteva essere protagonista di una storia d’azione senza essere una super eroina e che si poteva parlare di tematiche anche adulte negli shojo e per estensione nei manga di tutti i tipi. Inoltre, ha mostrato una via possibile di lavoro a tante giovani creative, come autrici e disegnatrici, non solo in Giappone.
Grazie ad Oscar, tantissime persone hanno iniziato ad interessarsi alla Storia di Francia, alla Rivoluzione, a Versailles, al tema delle donne guerriere, in tutti i Paesi in cui è arrivata prima in animazione e poi in fumetto: la Legion d’Onore data alla sensei Ikeda è stata più che meritata, il turismo a Versailles è incrementato grazie ad Oscar!
Oscar ha ispirato e continua ad ispirare amicizie, eventi, opere creative e tanto altro ancora, ed è rimasta davvero iconica come figura di eroina. Il discorso è lungo, e sarà una delle questioni che toccherò nel mio libro di saggi di approfondimento.
Per cui esiste lo Scully effect, ma esiste anche lo Oscar effect, basta guardare nelle nostre vite di fan, nelle nostre scelte, nelle nostre passioni, nelle nostre case.
