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8 marzo con Oscar

L’8 marzo è una ricorrenza che sembra aver perso di importanza, ma essere femministe oggi è più importante che mai. Ci sono storie che aiutano in tal senso, e credo che nessuna storia aiuti di più di Lady Oscar, o Le Rose di Versailles, una storia di donne fatta per le donne che ha fatto per le donne molto più di cortei, tavole rotonde, dibattiti televisivi e altro  in tema.

Una storia di donne, come Riyoko Ikeda, ragazza ribelle, intellettuale, impegnata nel sociale, femminista, che nel 1972 cambiò gli shojo, allora storielle con poco costrutto, scegliendo di parlare di Storia, emancipazione femminile, libertà, politica, potere, tragedia, morte, amore, mettendo al centro di tutto un’eroina indimenticabile, come poche prima e dopo di lei, scegliendo di rinunciare a lieto fine e presentando il primo amore davvero paritario, oltre che struggente e sensuale. Una donna che ha fatto molto per tutte le ragazze e donne, e non solo in Giappone, lottando per la parità salariale e aprendo la carriera di fumettista a tantissime altre dopo di lei.

Una storia di donne, come le ragazze del Takarazuka, attrici teatrali iconiche, capaci di ispirare le ragazze giapponesi da generazioni e di far loro capire quante cose possono fare, con storie indimenticabili e stili di vita insoliti.

Una storia di donne, come Michi Himeno, disegnatrice, che con il marito Shingo Araki hanno saputo insieme creare un anime rimasto nel cuore, alla pari, per fare sognare le donne e le ragazze di tutto il mondo.

Una storia di donne, come Clara Serina, giunta in Italia per studiare, dove incantò tutti con le sue canzoni, dove seppe raccontare una fiaba controcorrente, rimanendo per sempre nelle nostre orecchie e nei nostri cuori, e che ha saputo poi reinventarsi con un’altra carriera non dimenticando la sua importanza nell’immaginario.

Una storia di donne, come Cinzia de Carolis, ex bambina prodigio che aveva commosso l’Italia, che anziché sparire dalla circolazione riuscì a intraprendere una nuova carriera grazie alla sua voce incredibile, dando cuore e anima all’eroina di un’intera generazione e poi continuando a darci interpretazioni indimenticabili, facendo sussultare il cuore ogni volta che la riconoscevamo.

Una storia di donne, come Cristina d’Avena, anche lei ex bambina prodigio, poi cantante e imprenditrice, influencer e artista, ancora oggi amata e nota, e capace di fare tendenza.

Una storia di donne come le varie interpreti di Oscar, da Catriona Maccoll nel film di Jacques Demy a Alice Misitroni, da Chiara Famiglietti a Antonella Rea senza dimenticare Ilaria Mora e la ragazza dello spettacolo maltese, che hanno saputo confrontarsi comunque con una di quelle eroine iconiche, portando poi qualcosa di lei nelle loro vite.

Una storia di donne come le cosplayer, Rosi Dotti, Ilaria Mora, Paola Eleonora Tani e tante altre, anche all’estero, che si sono vestite come Oscar, incarnandola e colpendo sempre in questi panni scomodi forse ma molto affascinanti.

Una storia di donne come le creative che si sono ispirate ad Oscar per la loro arte, che fosse disegno, scrittura o altro, come Sabrina Sala, Laura Luzi, Francesca Falcioni,  Elena Liberati, Kodemari, Veronica Franco, Marina Migliavacca Marrazza e tutte le altre, che continuano a creare l’universo espanso dedicato alla più indimenticabile eroina di sempre.

Una storia di donne come Caterina Cantone, responsabile del fan club di Lady Oscar in Italia, scrittrice, collezionista e organizzatrice di incontri, che purtroppo ci ha lasciati troppo presto.

Una storia di donne come la nostra adorata Oscar, che ci ha indicato altre strade da seguire, che ha fatto capire il prezzo della lealtà e del coraggio, che ha ricordato che una rosa è forte e resiste alla tempesta, che ci ha straziato il cuore ma ci ha mostrato il vero amore cos’è, che ha trasmesso valori come la sincerità e la generosità, ispirando poi decine di altre protagoniste, nessuna alla sua altezza.

Buon 8 marzo quindi all’insegna delle Rose di Versailles.