Analisi degli episodi,  Anime,  Oscar ed io

Il destino di una rosa…

E così stamattina ho riguardato di nuovo, soffrendo come la prima volta, gli ultimi due episodi di Lady Oscar. Sarò settoriale e fissata, ma tanto ormai ho imparato a fregarmene di cosa pensano gli altri di me, ma per quello che mi riguarda le morti di Oscar e André sono le più tragiche e struggenti dell’immaginario, le uniche capaci di colpirmi ancora al cuore a distanza di anni, facendomi ritornare la ragazzina che non voleva credere allo spoiler letto sull’album della Panini e che si commosse come non capitò più per quel finale senza scampo, con alcuni momenti di raro strazio, dalle urla di Oscar di fronte al suo André morto a quella ignobile sentenza di morte del comandante de Launay. Ah, ha fatto una brutta fine questo bastardo, diciamo che ne fecero un bello spezzatino dopo aver preso la Bastiglia.

Sono una consumatrice compulsiva di storie scritte, filmate e animate, o meglio lo sono stata, ora sono diventata selettiva, proprio perché ho capito che sono poche quelle che restano nel cuore, appunto, e Oscar è una di queste, e forse, anche se è duro ammetterlo, anche per questo finale tragico e sublime.
Certo, la vicenda avrebbe retto bene anche con un finale aperto o meno tragico, magari agrodolce, e del resto si sa che la scelta di far morire Oscar e André fu fatta dalla sensei Ikeda per tornare a dare spazio alle vicende di Maria Antonietta alla quale voleva dedicarsi fin dall’inizio. Una scelta però sbagliata dal punto di vista narrativo, e infatti dovette chiudere il manga in fretta, e soprattutto in seguito resuscitò con vari espedienti narrativi, aggiungendo avventure in vita, i suoi due protagonisti, diventati in Giappone  una sorta di Romeo e Giulietta locali e senz’altro oggi tra i personaggi migliori dei manga e degli anime, come dimostrano vari sondaggi anche molto recenti.

D’altro canto, come ho detto tante volte, con questo finale la sensei Ikeda ha stimolato la creatività di noi fan come credo nessun altro, rendendo Lady Oscar la storia ideale su cui scrivere fanfiction e realizzare dojinshi: negli anni mi sono appassionata ad altre storie e coppie, penso a Xena e Olimpia, penso a Mulder e Scully, penso a Angel e Buffy, ma Oscar e André sono molte spanne sopra, sarà forse vero che è da adolescenti, anche se poi per anni ci pensiamo con imbarazzo e sottovalutando il tutto, che nascono le passioni che ci accompagnano per tutta la vita, che forgiano quello che siamo, che influenzano tutto quello che verrà dopo.

Per diverso tempo, del resto, ho considerato Lady Oscar una sorta di nume tutelare, ma che si era un po’ perso in un’esistenza frenetica, fatta di tante passioni e di tante cose tra cui non riuscivo a scegliere: solo nell’ultimo anno e mezzo ho capito quanto sia importante ancora oggi per me, come Sarah di Labyrinth quando nel finale chiama le sue creature da fiaba dicendo ma io ho tanto bisogno di voi. Sì, ho tanto bisogno di Oscar, ora più che mai, e sono felice di aver ritrovato la ragazzina che aveva basato vita e immaginario su di lei, con però quarant’anni di esperienza in più e con la consapevolezza che stavolta sarà per sempre. E se posso dire una cosa, ho avuto molto più successo da quando mi occupo di Oscar in pianta stabile sul web e sui social che non con il fantasy, che resta una mia grande passione, ma che non è altrettanto coinvolgente e fondante forse.

Parafrasando cosa dice un indubbiamente grande dell’immaginario di oggi come George R. R. Martin (ma finisci la tua storia, per favore…), la storia di Oscar e del suo amato André parla a qualcosa di profondo che è dentro di noi, qualcosa che è legato alle leggende e al sogno di un amore eterno e totale, che sfida tutto e dura per sempre, che è parte di noi, ma nascosto dal cinismo di oggi, ma che emerge di fronte a loro e alla loro vicenda.

Per questo è difficile trovare un’altra eroina così e un’altra storia d’amore così, anzi è praticamente impossibile (Jack e Rose di Titanic? Bella, ci ritornerò in un altro post, ma niente a che vedere…), per questo Oscar si è talmente mescolata alla realtà storica che racconta per cui non si riesce più a pensare a Versailles, alla corte di Francia e alla Rivoluzione francese senza pensare a lei, con tutto il rispetto per altre storie che hanno raccontato queste epoche, carine magari, divertenti, simpatiche, ma in maniera molto meno efficace e travolgente.
E quindi, io in questi anni ho continuato ad occuparmi di Oscar, con articoli, fanfiction, collezioni, rewatching, siti, saggi, studi, grafiche, proprio perché è una storia unica, con un personaggio emblematico, con al suo fianco la personificazione dell’amore e dell’anima gemella per antonomasia. Ogni generazione ha la sua eroina simbolo, come diceva la tagline di Buffy, ma Oscar è qualcosa di più. Ci raccontiamo storie perché sappiamo di essere mortali ma aneliamo all’immortalità, e Oscar ci dà tutto questo, con la sua epopea, la sua vita, il suo grande amore, la sua morte gloriosa e scomoda e controcorrente per un’eroina ma che la consegna all’immortalità.
Ed ecco che continuerò, anzi continueremo in tanti e tante, a vivere con questa nostra passione, e se qualcuno ci chiede dopo tutto questo tempo noi diremo Sempre

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