Storia reale

Il mondo di Oscar: Andrea Chénier

Riyoko Ikeda è una grandissima appassionata di opere liriche e nelle opere liriche c’è qualcosa comunque di legato ad Oscar. Senz’altro, ci sono temi che la richiamano in Andrea Chénier, l’opera più famosa di Umberto Giordano, composta nel 1896 e da allora rappresentata ed amata nei teatri di tutto il mondo.
Ispirata alla vera storia del poeta morto sul patibolo a trent’anni perché non condivideva le follie del Terrore, Andrea Chénier si snoda tra gli ultimi splendori nobiliari e la Rivoluzione, raccontando i destini del protagonista, poeta idealisa, della bella nobile Maddalena de Coigny, che si innamorerà poi di questo giovane che in un giorno di festa l’aveva fatta riflettere sull’importanza dell’amore, e dell’ex servo Gérard, che ama Maddalena in silenzio e farà imprigionare Andrea, senza sapere che facendo così avrà perso tutto per sempre.
Un’opera che conosco ed apprezzo da molto tempo, in questi giorni ho visto quattro diverse versioni: una del 1961 con Mario del Monaco e Renata Tebaldi, con sottotitoli in giapponese, una anni Novanta con il grande Luciano Pavarotti nel ruolo del protagonista, l’edizione del 2015 a Roma diretta da Marco Bellocchio e quella del 2017 di Milano per la regia di Mario Martone. Tutte bellissime, ma non sono le sole: del resto, amando Oscar non si può conoscere questa vicenda che si incrocia con quella della nostra Rosa.
Ecco un po’ di immagini e filmati in tema.

In occasione della prima alla Scala nel 2017 di Andrea Chénier diretto da Mario Martone, con cui si inaugurava la stagione, il WOW, Museo del Fumetto di Milano organizzò una mostra sul rapporto tra fumetti e Rivoluzione francese ed ovviamente c’era spazio anche per la nostra Oscar, che c’entra sempre…

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