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La Biblioteca di Oscar: Alla corte dei re

Sull’onda della mia passione per Lady Oscar sono andata in cerca, fin da ragazzina, di altre storie simili in libri e film, anche se una storia bella così non l’ho mai trovata. Tra gli altri libri in cui incappai c’è Alla corte dei re, titolo italiano dell’unica edizione Euroclub di To dance with the kings, della prolifica scrittrice inglese Rosalind Laker, vissuta tra il 1921 e il 2012.
Il libro, scritto direi proprio per il bicentenario della Rivoluzione francese nel 1989, racconta la storia di quattro generazioni di donne dal nome di fiore, dai giorni gloriosi di Luigi XIV alla Rivoluzione francese. Tutto inizia con Marguerite, artigiana di ventagli, innamorata dell’ugonotto Augustin Roussier che dovrà fuggire dalla Francia dopo la revoca dell’editto di Nantes decisa dal Re Sole. Poi sarà la volta di sua figlia Jasmine, amata da ragazza da Luigi XV, esiliata da un complotto con un marito ignobile, capace di riscattarsi aiutando i fittavoli delle sue terre e amando un pittore da cui avrà Violette. Quest’ultima diventerà favorita di Luigi XV, ma preferirà poi andarsene con un marito facoltoso alla Corte di Vienna, non prima di aver affidato alla madre Jasmine la piccola Rose, destinata a diventare dama di compagnia di Maria Antonietta, ma anche a esaudire il sogno della sua bisnonna e a trovare l’amore da un’altra parte.
Alla corte dei Re racconta quindi oltre cent’anni di vita a Versailles, dando spazio a temi forse meno trattati, come la persecuzione degli ugonotti ma anche la vita degli artisti e artigiani, dove c’erano anche tante donne, con forse a tratti un po’ troppi elementi affastelllati insieme e qualche scorciatoia narrativa di più (Violette meritava più spazio), ma indubbiamente una narrazione appassionante e in cui un fan di Oscar non può non ritrovarsi.
Il libro è disponibile nel mercato dell’usato in italiano, inglese e francese, sotto il titolo di Aux marches du palais, mentre qui c’è ancora il sito ufficiale di Rosalind Laker, pseudonimo di Barbara Ovstedal.

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