Rassegna stampa

Oscar su Tuttolibri, alcune considerazioni

Su Tuttolibri, il supplemento dei libri de La Stampa del 16 aprile 1983 uscì questo articolo anche su Lady Oscar, che mi fece incavolare non poco. Eccolo, preso dal sito Imago recensio.

 

All’epoca appunto mi incavolai non poco, a parte il fatto di mettere Oscar al margine di un articolo, peraltro non privo di interesse, sui manga erotici, che allora non chiamavamo ancora manga ma va bene così. Ricordo che scrissi anche una lettera su questo, ma fu intercettata in casa e non fu mandata.
Onestamente, Il romanzo di Lady Oscar versione Fabbri è quanto di più edulcorato e per ragazzini che ci sia, io ovviamente lo conservo ancora, però snellisce e di molto tutti i pezzi che potevano essere compromettenti: descrivere la bellezza della protagonista, senza nemmeno scendere in particolari compromettenti (il seno, il sedere, le labbra) non è un invito all’erotismo.
Tra l’altro, nel corso degli anni ho amato molte storie a tematica gay, da Caro fratello Xena, personaggi come Willow appunto e la stessa Xena mi piacciono molto, ma interpretare Lady Oscar come gay o trans mi sembra fuori luogo.
Oscar è un’icona femminista, una donna che grazie al suo vestirsi da uomo può vivere un’esistenza piena, portare avanti uno scopo di realizzazione personale, soffrire e anche molto anche, ma alla fine morire comunque senza rimpianti, se non quello di non aver capito prima quanto amava il suo André. Oscar si innamora di uomini, anzi ama tutta la vita in maniera inconscia André pur prendendosi una scuffia per Fersen: poi affascina anche le donne, non tanto Maria Antonietta, ma alcune dame e pure la signora Fletcher Rosalie Lamorlière, chiaramente cotta di lei, ma è perché è talmente carismatica da non poter lasciare indifferenti. E tra l’altro lei è tutto quello che le dame incipriate e piene di pizzi non sono, coraggiosa, leale, indipendente, non sottomessa, e quel breve amore che avrà sarà vero e scelto con tutto il cuore.
Il resto sono davvero stupidaggini scritte da chi non ha niente di meglio da fare e mi spiace che questa tavanata di Oscar lesbica venga ripresa spesso da articoli scritti da gente che dovrebbe davvero cercarsi qualcosa di meglio da fare.