Approfondimenti

Tre cose e non solo su Oscar

Cercare notizie sulla nostra Oscar è una cosa a cui mi dedico praticamente ogni giorno, anche se va detto che non faccio nemmeno tanta fatica, perché offre talmente tanti spunti da essere sempre interessante e stimolante occuparsi di lei.
Ho beccato su Twitter il seguente post di un appassionato che ha riscoperto Oscar dopo trent’anni e dice tre cose importanti.

Allora: negli anni Ottanta colpì, come e più di altre serie anime che avevano mostrato comunque la loro carica innovativa, proprio perché era diverso dalle altre storie ed era uno dei pochi cartoni animati giapponesi che piaceva molto anche agli adulti. Lo ricordo chiaramente come fosse ieri.
Sulla carta Lady Oscar o meglio Versailles no Bara è uno shojo manga per ragazzine: in realtà è molto di più, è un romanzo storico, una tragedia, una storia d’amore struggente e non melensa, un manifesto femminista mai retorico, un inno alla libertà a tutti i costi, un’epopea epica e leggendaria su un’eroina assoluta, protagonista di una storia d’azione. Tutto questo grazie alla sensei Ikeda ma anche all’ottimo lavoro fatto dallo staff dell’anime.
Sul discorso censure, sono state davvero molto poche, rispetto ad altri anime dell’epoca e posteriori. Staremo a vedere cosa capiterà con il remake.

Sul bellissimo sito brasiliano Lady Oscar Rosa de Versalhes è uscito questo articolo, in cui si parla di shojo manga “traumatici” per il pubblico di lettrici e spettatrici. Ovviamente Oscar è in testa per la sua tragica conclusione, non mancano menzioni anche a Sailor Moon, dove in un primo tempo Naoko Takeuchi voleva seguire l’esempio della sensei Ikeda, e dove c’è una morte delle guerriere, e Minky Momo, da noi Principessa Gigì, che si conclude con la morte e rinascita della protagonista. Io aggiungerei anche come opera traumatica Puella Magi Madoka Magica e alcuni momenti di Candy Candy, come la morte di Stear, spiazzante coltellata finale.
In ogni caso, certo, il finale di Oscar ci ha segnati tutti, nel corso degli anni ho letto e visto altre storie tragiche, ma nessuna mi ha colpito così, mi ha coinvolta in quel modo ed è rimasta così nel mio immaginario. Per quanto doloroso sia ammetterlo, un finale tragico colpisce di più di un finale lieto, è quello di Oscar è e resta esemplare. Tutto nasce certo dalla volontà della sensei Ikeda di voler tornare ad occuparsi di Maria Antonietta dopo che Oscar e André le avevano rubato la scena, la storia poteva funzionare anche con loro due vivi (ed è quello che facciamo noi autori di fanfiction…) ma senza quel finale forse non saremmo qui a parlarne e a scriverne. Certo, è duro, durissimo, ma come ho detto non c’è un’altra storia così coinvolgente e appassionante, né un’altra eroina così assoluta.  Poi, certo, sarò fissata ma pazienza, me ne farò una ragione…

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