Film

40 anni di live action

Celebro, anche se un pelo in ritardo, la prima visione televisiva italiana del live action di Lady Oscar, film che ha dato il titolo all’anime e al manga Versailles no Bara alle nostre latitudini, andato in onda la prima volta il 25 dicembre 1982 alle 20 e 30 su Italia 1 (ebbene sì, allora i film avevano orari civili e non da nottambuli) e poi replicato il 26 dicembre intorno alle 10 e 30.
Il film fu poi trasmesso di nuovo la sera di San Valentino del 1983 (data nefasta qui a Torino, perché era il giorno dopo la tragedia dello Statuto) e nel pomeriggio di Santo Stefano dello stesso anno intorno alle 14. Da allora, non mi risultano più trasmissioni su Mediaset, ricordo una replica sulla Svizzera italiana tra il 1986-87, e poi recentemente l’ha ripreso in mano Sky.
Recuperai la VHS dalla mitica Caterina Cantone all’inizio degli anni Novanta e mi è capitato comunque di rivedere quest’opera comunque curiosa, trash e un po’ imbarazzante, anche in tempi recenti per scriverci sopra il saggio.
In ogni caso è legato al mondo di Oscar, e tra l’altro sono stata contattata con una richiesta di informazioni sul successo del film in giro da Rosalie Varda, figlia di Agnes, produttrice e moglie di Jacques Demy e figliastra del regista stesso, e dire che lui preferiva non parlare di questa pellicola voluta alla fine solo dalla Shiseido, mal sceneggiata (il manga proprio non l’hanno visto), caldeggiata anche da registi come Louis Malle e il grande George Cukor che ne erano incuriositi, ma in realtà purtroppo nata sotto una cattiva stella.
Però c’è, e salviamo comunque i costumi, le scenografie, le riprese a Versailles, la colonna sonora di Michel Legrand, la dolcissima scena con Oscar bambina interpretata da Patsy Kensit,  il doppiaggio italiano e quel gran manzo di André interpretato da Barry Stokes perché un figo così è raro vederlo. Sul resto, stendiamo un velo pietoso, Catriona Maccoll, che pure ricorda con simpatia questa esperienza, era mal conciata da trucco, abiti e parrucco (lei è molto più bella…), certi momenti trash sono allucinanti, il senso della vicenda, del personaggio di Oscar e della sua storia con André sono travisati e il finale, con cui Demy voleva citare il classico Les enfants du paradis,è un delirio.
Io spero in un remake degno di questo nome (HBO se ci siete battete un colpo) e prima o poi farò una sceneggiatura da proporre. Nell’attesa, ricordiamo anche questo capitolo di Oscar.

https://www.youtube.com/watch?v=ULWaoAt-8RI&t=1087s

Barry Stokes et Catriona MacColl sur le tournage du film de Jacques Demy ‘Lady Oscar’ à Paris le 22 aout 1978, france. (Photo by Alain MINGAM/Gamma-Rapho via Getty Images)

2 Comments

  • Serena

    L’ho rivisto di recente su Youtube, fino ad allora conservavo solo ricordi sbiaditi (l’avevo visto in tv molti anni addietro) tra cui la chiara perplessità sul finale “monco”.
    Ci sono tante cose che non funzionano al di là della non fedeltà al manga, quella magari ci poteva anche stare per quanto possa non piacere l’idea. Quante volte al cinema compare un bel “liberamente tratto” nel titolo? E’ davvero trashissimo, fin dal titolo in rosa stile telenovela sudamericana… lei bella ma inadatta fisicamente, trama che non sta molto in piedi neanche da sola. Sarebbe da far vedere a qualcuno che non ha mai visto l’anime nè letto il manga e sentire cosa dice. Secondo me non funziona in ogni caso. Davvero un’occasione sprecata. Detto tutto questo, le ambientazioni sono pregevoli e, soprattutto, André è effettivamente da cardiopalmo.

    • ladyoscar40anni

      Ci sono alcune cose da tener presente sul suddetto film: primo, fu realizzato prima dell’anime, anche se noi lo vedemmo dopo, per cui si cercò volutamente un’attrice che somigliasse alle interpreti del Takarazuka. Seconda cosa, il professor Schodt fece una traduzione in inglese del manga per la sceneggiatrice, ma fu persa. Terzo, pensando di fare dei virtuosismi, il regista Jacques Demy citò in un paio di scene i piani sequenza del collega Lelouch (e va beh, ci sta) e nel finale volle rifarsi al capolavoro Les enfants du Paradis di Marcel Carné, dove ci sono due amanti che si perdono nella folla e lui viene ucciso, peccato che non funzioni. Un’occasione sprecata, con alcuni momenti allucinanti, vedi le scene con il povero Girodel diventato un porcone. La scena più bella è quella con Patsy Kensit che fa Oscar bambina e lascerebbe presagire davvero qualcosa di buono. Speriamo che lo rifacciano meglio. André è da urlo.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.