Gli orizzonti di Oscar
Sono interessata alla creatività in tutte le sue forme, anche a quella che pratico magari meno e seguo con interesse la trasmissione È sempre mezzogiorno con Antonella Clerici. Ieri era ospite la professoressa Basile, un volto nuovo, esperta del rito del té e della cultura ad esso collegato, e ad un certo punto ha detto una cosa molto bella: Le passioni allargano gli orizzonti.
In parallelo, ho trovato questo articolo sull’importanza di hobby e passioni. Per me Oscar e non solo, ma principalmente Oscar, è più di un hobby e una passione.
Viaggiare nei luoghi dove Oscar visse la sua epopea, leggere libri in tema, guardare film ambientati nel tempo della Rosa di Versailles, studiare il francese e il giapponese insieme a spagnolo, catalano e portoghese, interessarmi di Settecento e dintorni, ascoltare musica barocca, collezionare materiale su Berubara e tutto quello che in qualche modo è collegato, partecipare ad eventi, organizzare eventi, spostarmi, fare ricerche, imparare a fare pagine Web, scrivere, pubblicare… Oscar mi ha fatto fare tutte queste cose, non certo una cosa da poco per chi ha un bel po’ di fobia sociale come la sottoscritta, condita da un po’ di Aspie, che però aiuta a considerare le passioni come qualcosa di assoluto.
E continua ad ispirarmi… la gente vede le mie pubblicazioni e dice oh che bella, beh quella cosa bella costa fatica, ricerca, approfondimento, confronto, applicazione costante. Piantatela di dire che il lavoro creativo non è lavoro, che lavorare da casa non è lavorare (far capire che io lavoro da casa e non sono una casalinga, con tutto il rispetto, è sempre una faticaccia), che i fumetti e simili al massimo possono essere solo un hobby e che bisogna avere altre aspirazioni, ambizioni e priorità. Io rimango qui con Oscar (e non solo) e continuo.
