L’importante è parlare di Oscar

Stamattina ho acquistato, dopo anni che non lo prendevo più (forse dai tempi della nona stagione di The X-Files, giusto vent’anni fa) TV Sorrisi e Canzoni perché c’è un articolo sulla nostra Oscar. Certo, due pagine, con immagini un po’ striminzite e notizie copiate e incollate da tante fonti on line, compresa roba mia, ma fa piacere vedere un giornale generalistico che si occupa di un cult di manga ed anime.
Come fa piacere vedere i cartelloni alla fermata Duomo della metropolitana di Milano e per le strade del capoluogo meneghino per la collezione di Max&Co, al netto di quello che si può dire sul costo dei capi di abbigliamento, sulle immagini e su tutto il resto, e io qualcosa mi comprerò.
Poi, diciamo che a volte scrivono degli strafalcioni, tipo tutta la questione gender fluid, visto che Oscar è una donna, femminile come poche, che fa un lavoro da uomo, che affascina sia le donne che gli uomini perché è fuori dagli schemi ma che alla fine si innamora comunque di un uomo, scegliendo chi è buono d’animo e nobile nel cuore. A me Lady Oscar ha insegnato che ci sono tanti modi di essere donna e tanti modi di essere uomo e che la società e tutti noi hanno solo da guadagnarci se le donne sono toste e coraggiose e gli uomini sensibili e affettuosi.
In ogni caso la collezione di Max&CO è solo l’ennesimo tassello che stabilisce quanto Lady Oscar sia un’icona dell’immaginario contemporaneo, un simbolo senza tempo da mettere sulle magliette accanto a Marilyn Monroe e Che Guevara, e scusate se è poco.
Spero che questo porti ad altre iniziative, finora questo 2022 ha avuto poche cosette in tema, io continuo a sognare la mostra come quella su Wonder Woman. E se dicono strafalcioni, si correggono. Del resto, basta aver seguito l’anime e letto il manga, e quello l’abbiamo fatto in tanti…