Libri

Oscar e Julie, separate alla nascita?

Ultimamente frequento poco le librerie, avendo in casa tonnellate di libri ancora da leggere, senza contare quelli da rileggere, e avendo trovato nel mercato dell’usato, dell’on line e nel book crossing cose molto interessanti.
Ma non potevo non mettere le mani su Julie, un romanzo di Ida Almesù pubblicato da Sonzogno, dato che si svolge in Francia nel Seicento, e anche per dovere di cronaca, visto che in qualche recensione è stato definito basato sulla storia che ha ispirato Riyoko Ikeda per il personaggio della nostra Oscar.


Allora: il libro è interessante, ben scritto, con qualche concessione di troppo forse ad alcune tematiche che vanno per la maggiore oggi (trans e dintorni…) e racconta in maniera romanzata, cambiando alcuni elementi a cominciare dalla fine, qui resa più scenografica, la vita di Julie d’Aubigny detta la Maupin, spadaccina e cantante lirica, che fu amatissima in Francia negli ultimi decenni del Seicento, prima di una morte prematura, tragica nel libro di malattia nella realtà.
Julie ispirò Theophile Gautier per il suo personaggio di Mademoiselle de Maupin, già comunque diversa dal suo modello e a cui è stato ispirato un film negli anni Sessanta con Catherine Spaak di cui ho parlato qui. In un serial di alcuni anni fa, Tremontaine, è stata interpretata da Natalie Dormer, Anna Bolena ne I Tudor e Margaery Tyrell in Game of Thrones. Con Oscar ha però poco in comune, come vicenda e come ambientazione, siamo cent’anni prima della nostra beniamina, in una Francia completamente diversa, Julie è meno eroica di Oscar, più spregiudicata e anche la sua fine è diversa.


La questione delle fonti di ispirazioni di Riyoko Ikeda per il suo personaggio è ancora oggetto di dibattito, l’autrice ha ammesso di aver guardato a Pierre Augustin Hulin, guardia reale diventato eroe della presa della Bastiglia (morto a 80 anni nel suo letto dopo aver lasciato una copiosa discendenza giunta fino ad oggi), a Sapphire di Tezuka e alle tante storie in cui si era imbattuta di donne occidentali e orientali in panni maschili nell’età moderna, ma senza indicarne nessuna in particolare. Per cui, sa tanto di trovata pubblicitaria.
Del resto, la sottoscritta è la prima a pensare che ormai non si può più pensare a donne spadaccine, guerriere e combattenti senza pensare ad Oscar, la cui ombra è dietro tutti i personaggi femminili tosti che popolano le storie dell’immaginario, da Buffy ad Arya Stark e non solo.
Consiglio questo libro? Sì, perché è piacevole e divertente, picaresco e ben costruito, appassionante e trascinante, e perché comunque ha dentro degli elementi di sicura presa su cui ama Oscar. Ma Julie non è Oscar.

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